Lo Ius Soli e le ipocrisie della politica.
Continuo a leggere la polemica sulla ius soli. O più propriamente iusculturae, perché tale è il testo in discussione. Leggo che allungare di un paio di settimane i lavori parlamentari darebbe nuove opportunità. Leggo delle presunte responsabilità del PD. Leggo di un fallimento sui diritti per colpa di Gentiloni. Allora sento di dovere dire una cosa. Nessuna altra legislatura repubblicana è stata così feconda in termini di diritti civili come la XVII. Unioni civili, divorzio breve, dopo di noi, testamento biologico solo per citare alcuni atti. Tutti concentrati in una e una sola legislatura. Secondo punto. Come sapete tutti io ho sostenuto lo ius culturae come legge di civiltà. Ne sono convinto. Chi nasce qui e cresce con i nostri figli nella nostra cultura è italiano. Detto ciò però è ipocrita non vedere che questa opinione non è condivisa dalla maggioranza dei senatori. Abbiamo le unioni civili perché il governo Renzi ha posto la fiducia. Le opposizioni e per primi i 5 stelle ci hanno lasciati soli in queste battaglie. Oggi in assenza di una maggioranza in senato, che per altro noi nn abbiamo mai avuto, la richiesta è che Gentiloni metta la fiducia su un Governo che chiude il suo ciclo e in una legislatura finita? In assenza di numeri a favore!!!
Capisco e comprendo la delusione autentica di molti nel mio partito ma capisco meno la polemica, ormai da campagna elettorale, di molti fuori dal PD così come vedo che all’ipocrisia e al cinismo strumentale orami non c’ è più un limite. In genere,infatti, sono gli stessi che nelle battaglie sui diritti ci hanno lasciati soli.
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