ALITALIA. BENAMATI (PD): NO A NAZIONALIZZAZIONI ANACRONISTICHE
(DIRE) Roma, 20 giu. – “Il Governo Gentiloni, come e’ successo anche con l’Arera, lascia spostando ad ottobre di quest’anno i termini per la gestione commissariale di Alitalia; posticipa i tempi per la restituzione del prestito ponte che e’, ed e’ stato, uno strumento essenziale nel garantire la sopravvivenza nella fase commissariale di questa compagnia e lo fa per lasciare al nuovo esecutivo tutto il tempo che serve per acquisire informazioni e maturare una scelta consapevole sul destino di Alitalia. Oggi la situazione di Alitalia la fotografo solo con un numero e non con tanti bilanci: nel 1990 la compagnia di bandiera allora su un mercato di 50 milioni di passeggeri ne trasportava circa 25 milioni, la meta’; nel 2017 su 144 milioni di passeggeri ne ha trasportati il 15 per cento; questo e’ il fallimento vero di questo sistema industriale”. Lo dichiara in Aula il deputato del Pd, Gianluca BENAMATI. “E allora due osservazioni: la prima, e’ finito il tempo di Alitalia? C’e’ uno spazio per la compagnia di bandiera in Italia? La risposta e’ si’. Alitalia puo’ essere un vettore di sviluppo oltre che di trasporto aereo. Ma noi ora dobbiamo fare i conti con i grandi vettori internazionali, e non cedere il passo a nazionalizzazioni anacronistiche. Dobbiamo costruire una realta’ industriale capace di operare nel mondo del trasposto e che non costi ancora ai contribuenti italiani. E qui c’e’ la seconda osservazione, e riguarda l’Alitalia come banco di prova. Questo e’ un decreto legge di correttezza perche’ rimette nelle mani del nuovo governo giallo-verde il futuro di questa compagnia. Il ministro Di Maio ha in mano le chiavi del futuro dell’Italia, non solo perche’ riunisce sotto di se’ due ministeri importanti, ma perche’ e’ in quei ministeri che si declinera’ il futuro del nostro paese. Nell’accordo di governo ci sono tante cose ma una grave mancanza, che e’ la politica industriale. E per noi l’industria e la manifattura sono i pilastri dell’economia italiana e quindi questa e’ una mancanza notevole. Credo, inoltre, che manchi una visione di Paese. L’Italia e’ un paese che vive aperto al mondo, acquistiamo materie prime le trasformiamo e le rendiamo al mondo come prodotti finiti, cosi nei secoli si e’ gestita la prosperita’ e la ricchezza del nostro popolo e della nostra terra”, aggiunge BENAMATI. “Quando ci siamo chiusi in noi stessi siamo stati poveri ed emarginati. Quindi cerchiamo di non dimenticare chi siamo e dove andiamo. Alitalia e’ un banco di prova per una soluzione di politica industriale che, nell’attesa di vedere dispiegato un programma coerente, ci puo’ dare delle indicazioni. Noi abbiamo in mente e vogliamo soluzioni che stiano sul mercato, che sfruttino il grande bacino di mercato interno di passeggeri, che sostengano lo sviluppo del paese, che salvaguardino l’occupazione – parliamo di 20 mila famiglie – e che non costino al contribuente”, conclude il deputato democratico. (Vid/ Dire) 15:08 20-06-18 NNNN
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