Centro Enea del Brasimone, è il momento del rilancio
L’intesa siglata tra le Regioni Emilia-Romagna e Toscana e Enea per il rilancio del Centro di ricerca del Brasimone è di fondamentale importanza per diversi aspetti: la qualità dei progetti di ricerca che si svilupperanno sulle energie pulite, le positive ricadute economiche e sociali che si avranno sul territorio appenninico e metropolitano, l’importante gioco di squadra che hanno saputo fare tutti gli enti coinvolti. La mancata assegnazione del DTT al Brasimone ha costituito una battuta d’arresto sulla valorizzazione del Centro ma i frutti di quella candidatura hanno consentito di proseguire nello sforzo di valorizzare questa importante realtà. L’accordo di oggi è frutto di una forte attenzione del territorio e di un lavoro costante e continuo.
Il rilancio del Centro Enea del Brasimone potrà quindi contare su 100 milioni di euro di investimenti entro il 2025, che creeranno le condizioni per dare lavoro a molti giovani talenti della ricerca e alla costruzione di network con prestigiosi centri di ricerca internazionali, in grado di generare valore e qualità per tutto il Paese, molto oltre l’ambito territoriale.
Non mi sfuggono i positivi impatti locali e merita di essere sottolineato l’impegno degli enti locali dei due versanti dell’Appennino a migliorare la dotazione infrastrutturale, materiale e immateriale, dell’intera area. E’ il presupposto migliore per garantire sviluppo e lavoro e contrastare nei fatti il preoccupante fenomeno dello spopolamento delle aree montane.
C’è anche un motivo di soddisfazione personale nel plaudire a questa intesa: il rilancio del Brasimone e la valorizzazione del territorio montano sono due obiettivi da sempre al centro del mio impegno di parlamentare del territorio. Non dimentico mai che la mia professione è quella di ricercatore e che il Brasimone ha significato e significa molto anche per me professionalmente ed umanamente.
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