Siamo alla commedia dell’assurdo, ma rappresentata sulla pelle dei lavoratori dell’Ilva di Taranto. Arcelor Mittal annuncia che il governo e’ pronto a reintrodurre l’immunita’ penale su Taranto.
Pochi minuti dopo una nota del Mise, il ministero di Luigi Di Maio “smentisce categoricamente” che vi sia allo studio un provvedimento per ripristinare l’immunita’ per l’ex Ilva di Taranto, dopo le dichiarazioni del presidente del gruppo Arcelor Mittal e Cfo Adyta Mittal. Come stanno le cose e’ difficile dirlo, ma pensare che una delle piu’ grandi aziende manifatturiere del mondo e il ministero dello sviluppo economico di una delle piu’ grandi potenze industriali della Terra, quando si parlano non si capiscono, e’ oltre ogni umana comprensione. Qualcosa non torna. C’è un merito della vicenda, ma c’e’ anche una incredibile ed insostenibile leggerezza nella sua gestione. Il contratto di cessione del complesso ex-Ilva e’ stato perfezionato e sottoscritto dal governo Conte. Sempre lo stesso governo e’ intervenuto con il Dl 34/2019, il cosiddetto “Dl Crescita” sui temi dell’immunita’ in fase di attuazione di Autorizzazione integrata ambientale. Ora, invece, la confusione è totale. La Camera dei deputati, con la sua X Commissione Attivita’ Produttive ascolterà – dietro loro richiesta – i sindacati la prossima settimana. Cosi’, pero’, non si puo’ proseguire. Non si puo’ lasciare in questa incertezza uno dei piu’ grandi comparti industriali del Paese e non si puo’ non dare un futuro a tanti lavoratori e alle loro famiglie. No, con questo teatro dell’assurdo, non si puo’ andare avanti. Ora basta!”.
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