Oggi, da una stima parziale ma credibile, fotografata dall’autorevole Cgia di Mestre, escono dati molto interessanti: calcolando il valore del ‘sommerso’, la pressione fiscale tocca addirittura il 48%, sui contribuenti onesti, 6 punti in piu’ rispetto al dato stimato complessivo dell’anno scorso. Un carico eccessivo.
Inoltre, sempre la Cgia ci segnala come stanno diventando importanti e pesanti per i lavoratori, le imprese e le famiglie, gli aumenti delle tariffe della luce, dell’acqua, del gas, i pedaggi autostradali, i servizi postali, i trasporti urbani. A pagare, dunque, il conto di una politica economica che ci ha portato alla stagnazione, e il conto salato delle promesse da Pinocchio dei gialloverdi e del governo Conte, saranno ancora una volta i contribuenti onesti. Si parla tanto di Flat tax, di tagliare le accise sui carburanti, di ridurre gli oneri e le tasse. La verita’ purtroppo e’ opposta. Cresce la pressione fiscale e crescono le tariffe. Al contempo manca un progetto di politica industriale seria teso alla salvaguardia dei posti di lavoro. Alitalia, che continua a bruciare cassa, docet. Bisognerebbe che il governo capisse finalmente che l’Italia ha bisogno di tecnologie e investimenti veri e importanti per vincere la sfida della globalizzazione, per consentire alle imprese di cavalcare le opportunita’ offerte da Internet e da Industria 4.0 e soprattutto che internet non e’ solo la rete attraverso la quale si fanno viaggiare slogan, demagogia e vuote promesse.
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