PD: PORTE APERTE E CONFRONTO VERO, NO RITORNI AL PASSATO
Maria Elena Boschi e Davide Faraone sono i due nuovi capigruppo alla Camera e al Senato di Italia Viva. Auguri di buon lavoro a questi due validi parlamentari.
La scissione nei gruppi parlamentari, ad onta di una persistente e oramai incomprensibile sottovalutazione, è stata non solo politicamente dolorosa ma molto profonda. Il tema vero, però, è come il Partito Democratico può e deve reagire a questa situazione. A mio avviso è necessario e urgente, come ho detto anche in Direzione Nazionale, che reagisca rilanciando con forza il suo ruolo di soggetto plurale e riformista senza nessun ritorno al passato. Il Pd deve aprire le sue porte e sarebbe molto opportuno in primavera avviare un dibattito di rango congressuale con tesi chiare e figure che le rappresentino. E’ vero che abbiamo svolto un congresso solo sei mesi fa, ma sembra già un’era politica differente. Dobbiamo dare atto oggi al segretario Zingaretti del grande lavoro svolto in questa fase per fronteggiare gli eventi imprevisti di agosto. Adesso, però, è necessario, di fronte al cambio totale della linea politica e a una scissione pericolosissima, rilanciare. Lo facemmo nel 2017, dopo la scissione di MDP e il cambio di linea politica seguito alla sconfitta sul referendum costituzionale, con un congresso straordinario. Serve anche ora una riflessione di questo tipo, aperta alla base e ai territori, e Nicola Zingaretti meglio di chiunque altro può valutare questa necessità. In ogni caso ciò che non si dovrebbe fare ora è rinchiuderci in noi stessi, magari adagiandoci in “rimpastone” degli incarichi di partito basato sulle correnti in nome di una gestione unitaria che dopo la scissione suona come un rito vuoto. Se il comodo ma letale abbraccio delle correnti, che ha già operato negativamente sulla formazione del governo, impedirà questo confronto confinando il partito nelle stanze romane, allora Matteo Renzi vincerà definitivamente la sua scommessa.
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